12/06/2017 - 12:06

Ambiente: il G7 volge al termine, chi vincerà?

Le aspettative non erano altissime, sopratutto dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato di voler abbandonare gli accordi di Parigi sul clima. Quali scenari si aprono dopo la chiusura del vertice?
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I fari erano puntati sul rappresentante americano seduto al tavolo del G7 ambiente: Scott Pruitt, direttore dell'Epa (Agenzia federale per l'Ambiente degli Usa). La sua è stata un'apparizione più che una partecipazione visto che ha lasciato i lavori con molto anticipo rispetto ai suoi colleghi, ribadendo quanto già anticipato da Trump nei giorni scorsi: l'America intende rinunciare agli accordi di Parigi sul clima. L'intenzione degli USA è di non rinunciare ad una politica basata sulla decarbonizzazione ma intende portarla avanti a modo suo, con tempi ed azioni che riterrà più opportuni.

Il Ministro Galletti, intervistato a caldo da lastampa.it, commenta così l'uscita di scena del direttore dell'EPA: "Premesso che ci aspettavamo la distanza sul clima, siamo soddisfatti perché pur rifiutando l’accordo di Parigi l’America resta impegnata nella riduzione delle emissioni. A Bologna abbiamo raggiunto un accordo completo tranne che sul clima". Secondo i ricercatori l'uscita dell'America dagli accordi sul clima hanno un peso ben preciso: 3 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno in più in atmosfera con conseguente aumento della temperatura terrestre da 0,1 a 0,3 gradi entro fine secolo.

La speranza è che nei prossimi 3/4 anni, tempo tecnico necessario ad abbandonare gli accordi di Parigi, Trump riveda la sua posizione nei confronti dei cambiamenti climatici, ammorbidisca i toni e dimostri che l'America può essere grande senza rinunciare alla lotta più importante degli ultimi anni: quella contro le emissioni degli inquinanti in atmosfera.

fonte foto: bologna.repubblica.it
Tommaso Tautonico
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