28/07/2016 - 15:00

Ambiente: i due vincitori del concorso "Il Parco più Bello d'Italia 2016"

Il Comitato Scientifico del Premio Il Parco Più Bello d'Italia ha selezionato anche quest'anno i due parchi vincitori della XIV edizione del concorso "Il Parco Più Bello d'Italia", entrambi in Lombardia ma diversi per la loro storia e per l'emozione che offrono al visitatore.
Questi due gioielli naturalistici sono stati selezionati tra gli oltre 1.000 partecipanti al concorso, iscritti al network dei Parchi Più Belli d'Italia e presenti nella guida online www.ilparcopiubello.it, che da oltre tredici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio paesaggistico e botanico italiano. Ecco dunque i due vincitori della XIV edizione del Premio Il Parco Più Bello d'Italia:
Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (Milano) - è Il Parco Più Bello d'Italia 2016 per la categoria "Parchi Pubblici"
Villa Melzi d'Eril a Bellagio (Como) - è Il Parco Più Bello d'Italia 2016 per la categoria "Parchi Privati".

Due parchi facilmente visitabili entrambi nel corso di uno stesso weekend: il Giardino di Villa Melzi d'Eril, affacciato sul Lago di Como, sapientemente curato e gestito dalla proprietà della famiglia Gallarati Scotti, e Villa Borromeo Visconti Litta, un vero polo culturale e botanico riportato agli antichi splendori dal Comune di Lainate. Villa Melzi d'Eril a Bellagio nacque come residenza estiva di Francesco Melzi d'Eril, vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone (1801-1803). Il progetto, affidato all'illustre architetto Giocondo Albertolli, fu eseguito dal 1808 al 1810. La costruzione, perfetta espressione dello stile neoclassico, è circondata da incantevoli giardini dove campeggiano statue classicheggianti e piante secolari ed esotiche. La passeggiata a lago lungo il viale dei platani, la cappella affacciata sul porticciolo di Loppia, il padiglione museo nell'aranciera adiacente alla villa, si ispirano anch'essi ai canoni eleganti, equilibrati, rigorosi dell'arte neoclassica. Autentico spirito romantico emana invece dai gruppi di rododendri giganti e di azalee sparsi sui prati e lungo i pendii, verso l'idilliaco laghetto. Non a caso qui trovarono ispirazione il musicista Lizst e lo scrittore Stendhal, ospiti della villa come altri celebri personaggi del mondo della cultura e della politica. La dimora e il giardino - oggi Monumento Nazionale nell'insieme - sono tuttora di proprietà privata ma in gran parte accessibili al pubblico.

Motivazioni della giuria - Il giardino e il parco di Villa Melzi, che circondano su tre lati la residenza neoclassica progettata da G. Albertolli sfruttando le peculiarità dell'incantevole sito esteso tra la riva del lago e la retrostante collina, hanno conservato intatto l'assetto paesaggistico conferito loro due secoli orsono da L. Canonica e L. Villoresi grazie all'esemplare e ininterrotta manutenzione del complesso da parte della proprietà, passata per via ereditaria dai Melzi d'Eril ai Gallarati Scotti. Particolare attenzione merita la componente botanica che, nonostante gli inevitabili avvicendamenti, ha rispettato e valorizzato nel tempo l'originario rapporto tra pieni e vuoti e tra specie autoctone ed esotiche, tra cui le pregiate collezioni di camelie e di aceri giapponesi, mentre l'ampio viale rettilineo, delimitato da platani pluricentenari abilmente potati, asseconda la riva del lago esaltandone le visuali.

A circa 70 chilometri, a Lainate, troviamo invece Villa Visconti Borromeo Litta, una delle più suggestive residenze nei dintorni di Milano, con un giardino tardocinquecentesco di circa tre ettari aggiornato nel Settecento e impreziosito dalla carpinata, che con i suoi ottocento metri di lunghezza, rappresenta l'esempio più lungo d'Europa, un "corridoio verde" utilizzato dai signori come passeggiata soprattutto nella stagione estiva. Altri punti di interesse sono la settecentesca fontana di Galatea decorata con otto statue rappresentanti divinità protettrici dei lavori agricoli, il prezioso patrimonio botanico con splendidi esemplari arborei appartenenti a 56 specie differenti tra cui il raro Ginkgo biloba che pare risalire all'Ottocento; da ultimo, l'articolato Ninfeo (un unicum nel suo genere), riccamente decorato con mosaici, stucchi, pitture e giochi d'acqua, dove erano esposte le pregiate collezioni del proprietario, il conte Pirro I: un capolavoro unico nel suo genere. Dal 1971 la villa è proprietà del Comune di Lainate che ha promosso diversi interventi di restauro, tra cui la riqualificazione delle ottocentesche serre delle orchidee, di recente inaugurate. La villa è un riuscito esempio di gestione e valorizzazione di un bene pubblico, con il positivo coinvolgimento di volontari.

Motivazioni della giuria - Il complesso di Villa Litta fu ideato dal conte Pirro I Visconti Borromeo, che alla fine del XVI secolo - avvalendosi della collaborazione di alcuni fra i migliori artisti lombardi - volle conferire ai propri possedimenti i caratteri ludici delle residenze nobiliari dell'Italia centrale, con giardini "all'italiana" e il meraviglioso Palazzo delle acque. Fulcro del giardino, il ninfeo è un capolavoro del Manierismo, articolato in più vani, rivestiti di conchiglie, adorni di sculture e mosaici; in esso sono stati ripristinati gli originari giuochi d'acqua, così come riportate a nuova vita, di recente, le antiche serre delle orchidee. Alla bellezza e importanza del ninfeo e del parco, restaurati con sapienza e rigore filologico, si aggiunge una gestione del complesso da parte di un'associazione che si avvale anche dell'apporto di volontari, con la regia del Comune di Lainate, proprietario del bene. Molto incisivo, ai fini della gestione, è il coinvolgimento della comunità locale, non solo mediante visite guidate (in particolare destinate anche alle scuole) ma anche attraverso numerose attività creative che uniscono il diletto alla conoscenza.
Tommaso Tautonico
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