17/10/2014 - 17:00

Al via il primo Master in Apertura e gestione di Start-Up Agricole

Pubblicato il bando di concorso per formare i nuovi imprenditori agricoli di successo. Un'iniziativa figlia del "boom" di iscrizioni alla facoltà di Agraria (+40% dall'inizio della crisi). Ogni giorno in Italia aprono 15 aziende agroalimentari, ma spesso non superano i primi due anni di attività. Da qui l'idea di un percorso teorico-pratico basato su innovazione e multifunzionalità per superare tutti gli ostacoli.
Un "Master in Apertura e Gestione di Start-Up Agricole" per fornire agli aspiranti imprenditori del settore tutti gli strumenti tecnici e pratici necessari a ridurre al minimo i rischi connessi con l'apertura di una nuova impresa. Lo hanno annunciato insieme la Cia-Confederazione italiana agricoltori, la sua associazione giovani Agia e "Agricoltura è Vita", contestualmente all'apertura ufficiale del bando di concorso per l'ammissione dei primi 20 partecipanti. L'Agro-Business Start Academy, con il Master creato "ad hoc", è una risposta ai nuovi bisogni che la società esprime, con la crescita dell'autoimprenditorialità e soprattutto con il "ritorno alla terra" dei giovani, che ricomincia ad attirare energie, progettualità, fiducia, com'è evidente anche dal picco di immatricolazioni alla facoltà di Agraria dall'inizio della crisi (+40 per cento) -spiegano gli organizzatori-. D'altra parte, statisticamente i primi due anni di un'impresa neonata sono i più difficili e quelli in cui è maggiormente necessario un supporto solido e affidabile. Proprio per questo, si è deciso di realizzare un percorso di studi completo di lezioni in aula e stage in azienda, partendo dall'assunto che conoscenza del settore e innovazione aumentano le capacità delle start-up di affrontare il mercato e crescere in termini di fatturato, export e occupazione.

Ogni giorno -ricordano Cia, Agia e Agricoltura è Vita- in Italia nascono 15 nuove aziende agroalimentari. Un dato sorprendente che s'inserisce nel contesto della crisi più grave e lunga della storia recente. In questo settore, cioè, l'imprenditoria si è dimostrata anticiclica. Eppure molto spesso l'agricoltura viene ancora percepita in termini di tradizione e staticità. Ma è un errore: la "nuova agricoltura" punta molto sull'innovazione e sulla multifunzionalità, coniugando la produzione agricola alla dimensione sociale e culturale con gli agri-asili, le fattorie sociali e didattiche, gli agriturismi, le agroenergie. Tutte nuove opportunità che sono al centro del Master -spiegano gli organizzatori- insieme a tanti temi essenziali per le start-up. Dalla gestione economica delle Pmi alla fiscalità e alle leggi che regolano il settore, dal marketing alle strategie commerciali anche per l'export, dalla governance alle risorse umane, tutto il programma è pensato per assicurare all'aspirante imprenditore agricolo le conoscenze e le metodologie più efficaci per partire con il piede giusto. Il tutto sotto l'ombrello istituzionale ed esperienziale della Cia, una delle maggiori organizzazioni imprenditoriali del settore e la prima a farsi promotrice di un percorso del genere.

 Il Master prevede una durata di 240 ore, di cui 120 in aula e 120 di stage presso un'impresa agricola Cia. Oltre le basi teoriche, ai partecipanti sarà fornito il supporto sia nell'elaborazione del proprio Piano d'impresa sia nella scelta dell'azienda per il tirocinio. A tutti i partecipanti sarà poi assicurato anche l'accompagnamento nell'individuazione di un'impresa europea presso la quale poter svolgere, opzionalmente, uno stage attraverso l'Erasmus for Young Entrepreneurs.
Marilisa Romagno
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