28/11/2012 - 11:30

Al via il nuovo catasto dei ghiacciai italiani

L'Università degli Studi di Milano e Levissima, in collaborazione con Ev-K2-CNR e il Comitato Glaciologico Italiano, presentano il nuovo progetto di ricerca. "Acqua, ghiacciai e cambiamenti climatici", è questo il titolo del convegno che si è tenuto ieri presso l'Università degli Studi di Milano, organizzato da Levissima, l'acqua minerale sinonimo di purezza che nasce dai ghiacciai della Valtellina, e dall'Università degli Studi di Milano.
Entrambi sono, infatti, impegnati dal 2007 in un progetto di ricerca scientifica per monitorare lo stato dei ghiacciai e tutelare il patrimonio "freddo" delle nostre montagne; gli studi sono stati effettuati sul ghiacciaio del gruppo Dosdè-Piazzi, in alta Valtellina, che ormai si può definire un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Nell'occasione si sono tirate le somme delle ricerche condotte in questi ultimi cinque anni e, in collaborazione con il Comitato Ev-K2-CNR e con il patrocinio del Comitato Glaciologico, è stato presentato il nuovo progetto di ricerca: "Il Catasto dei ghiacciai italiani". Guidati da Claudio Smiraglia, Professore ed esperto glaciologo dell'Università degli Studi di Milano, che ha raccontato il percorso intrapreso fino ad oggi da UNIMI e Levissima, si sono avvicendati gli interventi di alcuni importanti relatori, come Alessandro Pavese, Direttore Dipartimento Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Milano, Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato Ev-K2-CNR di Bergamo e Valter Maggi, del Comitato Glaciologico Italiano, che hanno contribuito a costruire un quadro chiaro della situazione glagiologica italiana attuale.

Le elevate temperature estive degli ultimi decenni hanno messo a dura prova il glacialismo delle intere Alpi; argomento di estrema attualità, di cui si è a lungo discusso senza avere dati aggiornati che fornissero una panoramica nazionale della trasformazione dei ghiacciai in atto negli ultimi cinquant'anni. E' infatti da decenni, in particolare dal 1989, che non viene realizzato un elenco completo ed omogeneo dei ghiacciai italiani, risorsa importante dal punto di vista idrologico, climatico e turistico, ed è da oltre mezzo secolo che non si fornisce un quadro chiaro delle variazioni avvenute al glacialismo italiano. "Se si pensa che proprio il glacialismo è ormai considerato l'indicatore più affidabile delle trasformazioni climatiche in atto, il significato di questo progetto appare subito ben chiaro", dichiara il Professor Claudio Smiraglia dell'Università degli Studi di Milano, a capo del progetto di ricerca. "Il ghiaccio è da sempre simbolo di purezza e fonte dell'acqua, risorsa fondamentale per la vita. Il Gruppo Sanpellegrino, di cui Levissima fa parte, in qualità di primo player nel mercato dell'acqua minerale in Italia, non può prescindere dalla custodia dell'acqua in tutte le sue forme." - dichiara Daniela Murelli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Sanpellegrino - "La scelta di contribuire alla creazione del nuovo catasto dei ghiacciai italiani nasce infatti dal desiderio di dare un contributo concreto alla Comunità Scientifica Internazionale: con il nuovo progetto desideriamo infatti rispondere ad esigenze culturali, scientifiche e pratiche ormai imprescindibili. E, allo stesso tempo, di sensibilizzare l'opinione pubblica nel prendere consapevolezza del prezioso patrimonio che l'Italia custodisce, riflettendo sul suo futuro".

Il primo catasto nazionale predisposto dal Comitato Glaciologico Italiano, realizzato fra il 1959 e il 1962 con l'utilizzo di cartografia a varia scala, aveva censito 838 corpi glaciali, di cui 745 ghiacciai veri e propri e 93 glacionevati, cioè forme prossime all'estinzione, estesi complessivamente su una superficie totale di 525 km². Nel secondo catasto, realizzato nel 1989 sempre dal Comitato Glaciologico Italiano su incarico del Ministero dell'Ambiente, vennero censiti 807 corpi glaciali, 706 ghiacciai veri e propri e 101 glacionevati, con una superficie totale glacializzata di 482 km². "La riduzione areale è dunque stata di 43 km² in poco meno di un trentennio, con un ritmo annuo di circa 1,5 km². Questi sono i dati che useremo come parametro per tracciare l'andamento degli ultimi decenni, ad oggi non monitorato", afferma il Professor Smiraglia. Il nuovo catasto dei ghiacciai italiani sarà predisposto per rispondere ai requisiti internazionali del World Glacier Monitoring Service (WGMS), l'ente internazionale con sede a Zurigo che raccoglie e rende disponibili i dati dei ghiacciai di tutto il mondo. Permetterà, inoltre, il confronto con catasti pregressi e con quello redatto dal Comitato Glaciologico Italiano-CNR negli anni sessanta del secolo scorso, consentendo così di quantificare a livello globale italiano la contrazione del glacialismo.

Si prevede la rilevazione, per ogni ghiacciaio, di una serie di dati identificativi - codice CGI, codice WGI, nome, coordinate, gruppo montuoso, bacino idrografico - classificativi - ghiacciaio, glacionevato, ghiacciaio vallivo, ghiacciaio montano - e morfometrici - superficie, esposizione. "Si creerà in questo modo un data base che potrà essere ampliato e aggiornato in tempi successivi, che verrà reso disponibile per la Comunità Scientifica Nazionale e Internazionale, per gli operatori del settore e per i cittadini, rispondendo alle richieste più comuni che riguardano il numero di ghiacciai, la loro superficie e le loro variazioni recenti", aggiunge il Professor Smiraglia. I dati saranno ricavati analizzando diverse fonti recenti: foto aree, immagini satellitari, cartografia, letteratura preesistente, recuperati grazie anche al prezioso contributo di Ev-K2-CNR e delle Regioni e Province Alpine italiane. La compilazione di un primo elaborato informativo-descrittivo sarà curata dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Milano, mentre i risultati verranno discussi, analizzati e validati dal Comitato Glaciologico Italiano. "Il catasto dei ghiacciai è un esempio virtuoso di interazione fra competenze e risorse di enti pubblici, come l'Università degli Studi di Milano, di istituzioni scientifiche e culturali, come il Comitato Glaciologico Italiano e il Comitato Ev-K2-CNR, e di privati, come Levissima, per il raggiungimento di un obiettivo comune", dichiara Agostino Da Polenza, Presidente di Ev-K2-CNR.
Tommaso Tautonico
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