15/09/2015 - 00:36

Agroalimentare: in arrivo novità su etichettatura alimenti e olio d'oliva

Reintrodurre nel nostro ordinamento l'indicazione oggligatoria della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti alimentari e per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento n. 1169/2011 in materia di etichettatura.
E' quanto stabilisce l'articolo 4 dello schema di disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri che spiega come l''obbligo di indicazione della sede dello stabilimento riguarderà gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Allo stesso tempo partirà a breve la notifica della norma alle autorità europee per la preventiva autorizzazione. L'Italia insisterà sulla legittimità dell'intervento in applicazione di quanto previsto dall'articolo 38 del regolamento n. 1169/2011, motivandola in particolare con ragioni di più efficace tutela della salute dei consumatori.

Si tratta di un importante "passo importante che conferma la volontà del governo di dare indicazioni chiare e trasparenti al consumatore sullo stabilimento di produzione degli alimenti" ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, commentando l'approvazione del provvedimento.

"Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato in questi mesi a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Non ci fermiamo qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l'etichettatura sia sempre più completa, a partire dall'indicazione dell'origine degli alimenti. Per noi si tratta di un punto cruciale, perché la valorizzazione della distintività del modello agroalimentare italiano passa anche da qui. Lo scorso anno per la prima volta il governo ha chiamato i cittadini a esprimersi ufficialmente su questa materia, attraverso una consultazione pubblica online. Il 90% dei 26 mila italiani che hanno risposto ha detto che vuole leggere la provenienza chiaramente indicata sui prodotti che consuma" ha aggiunto Martina.

Ma non è tutto. Sempre in tema di agroalimentare, il Consiglio dei ministro ha anche approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento (UE) n. 29/2012 della commissione, del 13 gennaio 2012, relativo alle norme di commercializzazione dell'olio d'oliva e del regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d'oliva e degli oli di sansa d'oliva.

Nello specifico con l'intervento, che si affianca a quello già realizzato con la legge 9 del 14 gennaio 2013, sono state inserite le sanzioni riguardanti l'indicazione obbligatoria dell'origine, nonché quelle relative alla leggibilità delle informazioni in etichetta (origine e denominazione di vendita). Queste informazioni, infatti, devono comparire nell'imballaggio in modo tale che siano facilmente visibili, comprensibili ed apposte in uno stesso campo visivo. Inoltre sono state previste sanzioni per la mancata istituzione ed irregolare tenuta del registro di carico e scarico degli oli, obbligatorio per tutti coloro che detengono o commercializzano oli ai fini commerciali.
Rosamaria Freda
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