01/01/2013 - 01:00

Addio ai sacchetti di plastica

Saranno vietati da aprile e si rischiano tra 100 e 200 euro, a farne le spese solo il negoziante o il supermercato. Banditi dal 1° gennaio e fino a marzo di svolgeranno delle campagne di sensibilizzazione.
Conto alla rovescia per i tradizionali sacchetti in polietilene, quelli con il manico «a canottiera», che impestano l'ambiente in tutto il ciclo della loro lunghissima vita: dalla produzione alla sopravvivenza sotto forma di rifiuto. Un piano in due tappe per eliminare gradualmente gli «shopper» non biodegradabili, le comuni borse in plastica ad uso alimentare, e far guadagnare a Torino il ruolo di prima della classe sul fronte ambientale. Terminata la seconda fase, cominceranno a fioccare le multe: bastone e carota.
Torino, con un anno di anticipo rispetto alla proroga chiesta a Bruxelles dal governo italiano (ne dubitavate?), intende rispettare la direttiva europea che dal primo gennaio 2010 vieta la produzione e la commercializzazione dei sacchetti figli del consumismo più becero. Firmato in questi giorni dagli Assessori Roberto Tricarico (Ambiente) e Alessandro Altamura (Commercio) il protocollo d'intesa con le associazioni di categoria del commercio: ambulanti compresi. Dall'altra parte del tavolo, i rappresentanti di Api, Federdistribuzione, Coop, Cna, Fiva, Fivag, Asiap. Obiettivo: puntare sui sacchetti in «mater-bi», biodegradabili in sei mesi dalla data di produzione, e sulle borse di cotone riutilizzabili.
Come spiega Tricarico, polemico rispetto alla proroga chiesta dal governo, la decisione rimanda a motivazioni diverse: ridurre il carico ambientale provocato dai sacchetti di plastica, anche in termini di pulizia della città e quindi di decoro urbano; prepararsi alla chiusura della discarica di Basse di Stura (31 dicembre 2009); migliorare il processo di compostaggio dell'impianto Amiat di Borgaro.
Il punto non è il «se» e il «quando», ma il «come». La prima fase, fino al 31 marzo 2010, prevede una campagna di sensibilizzazione basata su campagne informative e iniziative promozionali. E' il caso delle eco-borse (in carta o in tela) distribuite da Regione, Provincia e Amiat durante la «Settimana europea del riciclo». Qualcuno ha già deciso di lanciare il cuore oltre l'ostacolo - pardòn, il sacchetto - distinguendosi per virtuosismo. La libreria «L'Asino D'oro» in via Carlo Alberto, per dire, da gennaio non consegnerà più buste di nessun tipo. Dal 2 aprile, salvo esaurimento delle scorte, il Comune vieterà agli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti e bevande la distribuzione dei sacchetti non biodegradabili. Il discorso, precisa Altamura, vale anche per i produttori agricoli che praticano la vendita al dettaglio nei mercati cittadini. Esclusi, almeno per ora, i sacchetti utilizzati per le altre categorie produttive: calzaturifici, abbigliamento etc. La presenza dell'assessore all'Ambiente Roberto Ronco alla firma del protocollo certifica la volontà della Provincia di applicare lo stesso modello nei principali Comuni del Torinese, ampliando la portata dell'iniziativa.
Con la fine delle scorte termineranno anche gli alibi e la tolleranza. La polizia municipale modificherà il regolamento di polizia urbana prevedendo una sanzione «ad hoc» per chi continuerà a distribuire sacchetti fuorilegge: l'importo, in linea con quello applicato a chi non pratica la raccolta differenziata o abbandona per strada i rifiuti ingombranti, potrebbe viaggiare sui 100-200 euro. Tutto sta a vedere se i controlli scatteranno davvero oppure se, come accade per gli altri «reati ambientali», il giro di vite si tradurrà in un fuoco di paglia. Chi pagherà pegno non sarà il produttore dei sacchetti, e nemmeno il consumatore finale, ma il distributore. Il fronte dei produttori, alle prese con la riconversione delle apparecchiature in vista della scadenza nazionale del 2011, si tiene allineato e coperto. Anche così, non mancano i mugugni, rigorosamente anonimi, di alcune imprese preoccupate dal calo degli ordini (l'iniziativa del Comune era stata preannunciata a luglio) in anticipo rispetto al previsto.
Tommaso Tautonico
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